Giolito e la Multipla

Multipla chart @ Roberto Giolito

Rivisitazione dall’intervista di Piero Luigi Carcerano a Roberto Giolito

Sul sito online di architettura e design Interiorissimi compare nell’aprile del 2023 un bellissimo articolo dedicato al lavoro di Roberto Giolito, il padre della Multipla. le parole di carcerano sono illuminanti: “Ha disegnato alcune delle vetture più significative dell’era automobilistica moderna, la Fiat Multipla del 1998… che ha vinto numerosi premi, tra cui Auto dell’anno nel 2008, World Car Design of the Year nel 2009 e Compasso d’Oro ADI nel 2011.

Fiat Multipla © Roberto Giolito

L’intervista è molto interessante e lunga, la nostra rivisitazione si concentra sulla parte che riguarda la Multipla. Giolito dalla personalità poliedrica ha partecipato ai progetti all’Advanced Design Center di Fiat Group, ma prima si è formato al Centro Stile Fiat. Qui Giolito impara il processo della decostruzione, cioè: esplodere il disegno e capire la vettura fino alle ossature.

Questo denota una abilità tipica dello scultore, che prima di iniziare la scultura vera e propria progetta la struttura portante. Tutte le forme scultoree complesse hanno bisogno di una struttura che regga il peso della creta. Giolito si concentra sulla pratica di maquette1 abitabili, essenziali a facili da costruire.

Questo approccio lo porta alla progettazione della Multipla, un veicolo a sei posti con un ampio bagagliaio e tre file di due posti ciascuna. I modelli di riferimento erano la Toyota Previa, la Pontiac Trans Sport e la Nissan Prairie.

  1. Modello in scala. ↩︎
  2. Cabina o posto di pilotaggio ↩︎

Giolito, nell’intervista, afferma che: “[la Multipla ha] un design che proponeva un parabrezza la cui inclinazione sfidava i limiti delle omologazioni“. Infatti il disegno del parabrezza è inclinato e filante.

Quindi il veicolo si impone per le forme generose e riposizionare i sedili in modo modulare, dalla facile guida anche in città, inoltre offre una piacevole esperienza di guida per tutti, anche per le famiglie numerose. Il progetto si avvicina al concetto di cockpit-salotto2. Un luogo viaggiante dove i passeggeri possono parlare e dialogare senza girarsi. Il progetto è quindi riconducibile a un progetto di interior design più che a un progetto automobilistico, un inside-out partendo dalla comodità dell’abitacolo progettando unno spazio per sei persone su due file.

Dalla brochure Multipla Fiat del 1998

Il design esterno si contraddistingue per ispirarsi ad una maison luminosa ma senza restringersi verso l’alto, mantenendo la stessa abitabilità su tutti gli spazi interni. La Fiat tuttavia impone che il veicolo non fosse più lungo di quattro metri per non fare concorrenza all’Ulisse e al Lancia Z. Il pianale doveva comunque ospitare sei passeggeri su due file, avere un ampio bagagliaio e posizionarsi in un settore del tutto inesplorato: “nasce la Multipla Fiat, lunga solamente 3990mm“.

Multipla chart @ Roberto Giolito

Tetto piatto, i montanti sono il punto più alto dell’auto, Gli specchi dal design speciale mantengono la larghezza a 1870 mm quando sono ripiegati, I parafanghi di piccola profondità mantengono i costi di produzione molto bassi, i passaruota incassati aiutano a compensare la posizione interna della ruota, i paraurti grigi dividono orizzontalmente la carrozzeria.

Multipla chart @ Roberto Giolito

Il corpo è stato allungato e le linee sono in convergenza rispetto all’orizzonte, cofano stretto sul motore, il cx dona il valore di 0.32. Il progetto Multipla, definito 186, si delinea come una rottura verso i veicoli di grosse dimensioni, puntando alla facilità di guida e all’ampia visibilità che dona il piacere di guidare in compagnia.

L’idea di base resta il salotto viaggiante, per famiglia numerosa o viaggi con amici, uno spazio comodo avviluppato da superfici esterne dal design innovativo, si parte dall’interno per progettare l’esterno, questa è la vera rivoluzione.

Decalogo FIAT Multipla @ Roberto Giolito

Il veicolo si delinea per i due volumi: anteriore che ospita il vano motore e posteriore ovvero l’abitacolo con bagagliaio; un design estremamente sofisticato che contraddistingue il progetto come archetipo formale dell’auto. Un progetto che troverà molti estimatori ma anche molti detrattori. L’elemento strutturale è lo space-frame ottenuto per mezzo di elementi in acciaio ottenuti da piegatura delle lastre. Tuttavia va ricordato che la Nuova Campagnola aveva già adottato questa filosofia su telaio autoportante. La Fiat sposa quindi questa modalità produttiva per abbattere i costi mantenendo alti i criteri di sicurezza: “Questo garantiva un contenimento dei costi d’investimento nelle attrezzature a avrebbe facilitato la creazione di versioni differenti con minimo impatto sul rifacimento degli stampi“.

Il post è ispirato dal bellissimo articolo di Piero Luigi Carcerano, nell’auspicio di aver valorizzato il suo lavoro.

Risposta

  1. Avatar ELIO RENATO

    Sarebbe interessante vedere quanti incidenti stradali sono successi con l’uso della Cavaoci.Paciosa,tranquilla,il mal di schiena assente….. ma è vero che c’è speranza di rivederla ancora in produzione?

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